Cruasé

Un’assolata mattina dello scorso gennaio, mi sono ritrovato a passeggiare oziosamente in uno dei tanti centri commerciali della prima periferia di Milano.

Camminando, camminando entro distrattamente nel fornitissimo reparto vini dell’ipermercato e, ça va sans dire, mi ci perdo.

Qualche giorno prima avevo letto di un prodotto che nell’ultimo decennio, dopo la creazione del marchio da parte del Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese, sta progressivamente prendendo piede sia per meriti propri, sia per ragioni più care al marketing: il Cruasè.

In quelle ore, intanto, stava compiendosi un miracolo.

Ma torniamo al vino…

Cruasè è la crasi delle parole cru e rosé; la prima a rivendicare l’identità territoriale di questo monovitigno, la seconda quell’aspetto markettaro che ne fa, sul piano estetico, un prodotto perfetto per un aperitivo trendy.

Sul piano tecnico, è un Pinot nero (almeno 85%) vinificato in rosa ed elaborato secondo i dettami del metodo classico con un affinamento sui lieviti di almeno 24 mesi.

La bottiglia, gelosamente conservata diversi mesi è stata aperta qualche giorno fa, regalando un vino di un brillante rosa buccia di cipolla, con una bollicina dalla grana finissima, numerosa e persistente.

Al naso è intenso, complesso e sicuramente fine; spiccano agrumi e frutti rossi come ribes e lampone, segue una mineralità quasi fumé e, solo dopo un po’, un sentore di crosta di pane.

In bocca è morbido, secco, opportunamente poco caldo, fresco, abbastanza sapido e conferma appieno i sentori olfattivi.

Una fantastica bollicina, di cui innamorarsi.

Quasi con la stessa partecipazione con la quale, poco prima mi ero innamorato della più meravigliosa creatura che, concorderà su questo anche la mia amata moglie, la vita potesse regalarci.

Come i lieviti, esseri viventi dalle dimensioni infinitesimali, hanno lavorato per lunghi mesi per donarmi questo delizioso calice, allo stesso modo, altrettanto piccole cellule hanno compiuto il loro percorso, si sono moltiplicate, fortificate e dopo una quarantina di settimane si sono manifestate nello splendore della mia, della nostra piccola Anita.

Benvenuta, amore mio!

E… prosit!

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