Hanzo Nikkei

Per caso a Francavilla al mare, con il pretesto di un concerto per ragazzini, dopo aver bucato su un altro locale per via di un’incomprensione sulla prenotazione, decidiamo di provare Hanzo Nikkei.

Ad occhio una ventina scarsa di tavoli tra l’ampio marciapiede di viale Nettuno ed il portico del palazzo sovrastante.

Atmosfera molto summer: i tavoli sono apparecchiati informalmente e risultano molto colorati. Tiger sembra essere il principale fornitore.

La proposta si presenta come una fusion tra Giappone e Perù “con contaminazioni Equatoriali e Brasiliane”, come recita il menù.

La dichiarazione d’intenti è nello stesso nome: con il termine Nikkei si fa infatti riferimento alle comunità di immigrati giapponesi che nel corso degli ultimi due secoli hanno contaminato il mondo lasciando la madre patria, andando a sostituire e/o ad integrare gli ingredienti propri delle loro ricette tipiche con quelli che il Paese ospite ha offerto loro.

Per i commensali, è un modo per far evolvere, provando a divertire, il classico giappo bypassando allo stesso tempo la rigida tecnicità dell’autentica cucina del Paese del Sol levante.

Iniziamo con un Nigiri Nikkei: tonno, salmone scottato con maionese rosa e granella di pistacchi e spigola fiammata con salsa teriyaki e scaglie di mandorle.

Nigiri Nikkei
Nigiri Nikkei

La composizione risulta ben riuscita e i sapori si sposano bene tra loro.

Il riso alla base però ha qualcosa che non va: è poco compatto, si sfalda ed è caldo; i due difetti sono chiaramente correlati tra loro.

Quasi contestualmente, dalla sezione del menù Un tuffo nel cuore del Perù arriva il Gran Sashimi Degustazione.

Sul gran piatto colmo di ghiaccio si alternano gamberi rossi di Mazara del Vallo, capesante e fettine di tonno, spigola, salmone e cobia; a decorare il piatto qualche fettina di cetriolo e di agrumi, oltre ad una paglietta intrecciata di cui stento ancora a capire il senso, fosse anche solo estetico…

Gran Sashimi Degustazione
Gran Sashimi Degustazione

Il pesce non è esattamente tutto peruviano… ma è oggettivamente buono, forse un filo troppo grasso il salmone per essere mangiato crudo, ma tollerabile; sul cobia si va a fiducia: mai mangiato prima, ne ignoriamo il sapore.

E la ragazza cui chiediamo dettagli sul contenuto del piatto, non è stata di grande aiuto indicando con sicurezza le due fettine sconosciute come “capasanta”…

La serata tanto calda di inizio estate lascia sciogliere molto velocemente il ghiaccio su cui poggia il pesce che così riesce a non scaldarsi eccessivamente, ma si annacqua un po’, specie considerando che i primi due piatti sono stati serviti di fatto insieme.

Segue il Black king, il rolls special “consigliato”. Roll di riso al nero di seppia con cuore di gambero in tempura e philadelphia, sovrastato da tartare di avocado, un cubetto di tataki di tonno e salsa teriyaki.

Black king rolls
Black king rolls

Il consiglio del menù è sincero: l’abbinamento c’è tutto, i sapori sono ben definiti e si fondono alla perfezione tra loro. Ottimo!

Unico appunto: la tartare di avocado era in realtà una crema, ma è solo un dettaglio. Buona.

Per assecondare quell’ultimo languorino, andiamo su una Tempura di gamberi.

Tempura di gamberi
Tempura di gamberi

Torna la misteriosa paglietta a far da sfondo ai sei gamberi presenti nel cestino.

Purtroppo la tempura fa scendere il livello della cena: se i gamberi sembrano buoni, si pecca fortemente in tecnica: la panatura è tanto gialla, croccante, ma non troppo e, soprattutto, è impregnata di olio; magari mi sbaglio, ma probabilmente non è stata usata la farina di riso che aiuta ad alleviare queste imprecisioni.

La salsa agrodolce e al tempo stesso molto piccante stempera un po’ l’untuosità del fritto, ma l’effetto purtroppo resta.

Ad accompagnare dignitosamente la nostra cena, quattro Moscow mule, i primi due dal corretto livello alcolico, i secondi preparati meno bene; due mani diverse o solo imprecisione?

In conclusione, gli ingredienti sono sicuramente di qualità e ben equilibrati tra loro con una buona inventiva da parte di chi ha disegnato i piatti su un’idea di contaminazione riuscita, ma sulla quale poter osare ancora un po’.

Sulla tecnica, invece, pensando sia alla cottura del riso, sia alla tempura, sia infine ai cocktail, c’è ancora da lavorare.

Atmosfera informale, simpatica e gradevole (dopo aver tempestivamente superato un problemino con un getto di aria calda che si riversava poco piacevolmente sul nostro tavolo); le ragazze potrebbero essere un po’ più preparate su quello che servono: non occorre una preparazione particolarmente approfondita per distinguere delle fettine di pesce da una capasanta.

Il conto, comprensivo dei cocktails (4x €5), del coperto (2x €1,50) e del caffé (€1) riporta €78,00.

Giusto, ma con qualche accortezza in più sarebbe apparso più leggero.


Hanzo Nikkei
Viale Nettuno 108 - Francavilla al Mare (CH)
334.15.73.890

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